In una fredda serata del quattro febbraio, io e dei miei amici avevamo il compito di osservare ogni sera, due o tre volte al giorno, le vacche che dovevano partorire.

In particolare due giovani vacche dette ‘’primipare’’, ovvero quei bovini che devono effettuare il loro primo parto.

Entrando dentro alla stalla si poteva percepire una leggera agitazione nell’aria, andando ad osservare da più vicino, ho visto Ostralia (ovvero una delle due primipare), seduta a terra,  guardandola notai uscire la zampa anteriore del vitello che doveva nascere, allora chiamai Ilenia e Francesco i due I.T.P. (Insegnanti Tecnici Pratici) e responsabili della stalla, dicendo quello che stava accadendo e di venire nel modo più veloce possibile.

Nel frattempo noi abbiamo monitorato il parto fino al loro arrivo e quello del prof Sbaffi direttore dell’azienda, il vitello è nato precisamente alle ore 20:46, la madre è stata bravissima e abbastanza tranquilla per la sua prima volta. I due I.T.P. hanno accuratamente disinfettato il vitello con uno spray apposito, la madre e il figlio sono stati spostati in un box a parte, pieno di paglia asciutta per farli stare al caldo. Abbiamo poi catturato la madre per mettergli un’apposita imbracatura chiamata basto, che serve per evitare soprattutto su vacche primipare un collasso dell’utero, che potrebbe essere pericoloso per la vita e la salute dell’animale. 

Mariani Diego

vacca primipara con un’imbracatura chiamata basto, che serve per evitare collassi dell’utero.